L’era del 486

Il primo 486DX a 25MHz presentato da Intel nel 1989 determinò il boom dei PC ad uso domestico. Con l’introduzione delle CPU con clock double la configurazione tipica per un PC adatto ad applicazioni di uso comune e giochi era: motherboard VESA Local Bus, CPU 486DX2 a 66MHz, 8/16MB di RAM, 128/256KB di cache L2.

Le ultime motherboard 486 avevano caratteristiche avanzate: slot PCI, Plug&Play di periferiche, supporto CPU con frequenze di clock elevate e voltaggio ridotto come AMD Am5x86-P75 o Cyrix Cx5x86.

Con 16MB di RAM erano adatte per l’utilizzo di Windows 3.1x e, con 32MB, di Windows 95. Windows 98 e Windows NT 4.0 sono stati gli ultimi sistemi operativi supportati da Microsoft per l’installazione su piattaforma 486.

L’introduzione della 3D Computer Graphics e di applicazioni CAD decretarono la fine dell’era del 486: erano richiesti una maggiore capacità  di calcolo della FPU e velocità  della CPU cache nonchè maggiore banda della RAM.

Molti sviluppatori utilizzarono ottimizzazioni assembly per giochi ed applicazioni e l’architettura di riferimento fu quella del nuovo Pentium P5. La produzione di Intel 486 è continuata fino al 2007 nei sistemi embedded.

Il 486SX di Intel non aveva il co-processore matematico incorporato
Il 486SX di Intel non aveva il co-processore matematico incorporato