Retro philosophy

Why?

Pure passion, passione pura. Ma anche il fascino del vintage e l’emozione del reboot quando i messaggi POST rompono il nero del monitor. Proviamo a seguire l’evoluzione dei sistemi attraverso una linea temporale che spazia dagli anni 80 al nuovo millennio e non solo. Per avere memoria di ciò che furono e sono diventati i sistemi moderni tra cui i nostri amati hand-devices che ci consentono di restare costantemente connessi alla global network. La filosofia è quella del jumper settings, degli appunti e dei manuali non sempre chiari, del testing, del rebuilding di sistemi dismessi. Tutto questo solo per pure passion, passione pura.

Retrocomputing e non solo

Gran parte di noi avrà almeno una volta cliccato sul mandrino di Indiana Jones and the Fate of Atlantis per aprire una porta segreta o innescare qualche altro ingegnoso meccanismo di quel fantastico gioco. Oppure avrà guidato la giovanissima Lara Croft nelle peripezie del primo Tomb Raider gioco rivelazione che con un 3Dfx mostrava paesaggi e scenari eccezionali. Per gli amanti dello spara-spara Doom e Quake erano i responsabili di notti da incubo con mostri dilaniati e sotterranei terrificanti. E una miriade di altri giochi anche minori ma godibili, dai 2D side-scrolling ai cartoon con enigmi, tra i quali sempre della Lucas, Monkey Island o Full-Throttle. Requisiti minimi e molto ingegno: la grafica così così veniva compensata da trame avvincenti e soluzioni geniali. E’ innegabile però che la maggiore disponibilità di risorse ha aperto incredibili business per il gaming.

Roadmap

Rebuilding di sistemi obsoleti, CPU e motherboard history, components e retrogaming, benchmark e speedtest. Focus sulle rarità e particolare interesse per gli “adapter”, strani oggetti hardware che consentivano l’adeguamento funzionale low-cost quando la tecnologia correva troppo in fretta.

Black Hills. Retrocomputers world starts here. Stay tuned.